Volkswagen e-up!: “Vi racconto le prime due settimane con l’elettrica tedesca”

Protagonista della rubrica “Storia di passione elettrica” è Marco Pino, un nostro lettore e appassionato elettrico che ha deciso di acquistare una Volkswagen e-up!, la piccola elettrica della casa tedesca, e di raccontarci le sue prime due settimane di esperienza.

1400 km in due settimane

Ho ritirato la mia volkswagen e-up! presso un concessionario di Torino a metà febbraio. Fino ad allora la mia esperienza diretta con le elettriche si era limitata a un test drive di una Zoe.

Dopo circa due settimane ho percorso oltre 1400 km di cui 685 per andare a trovare degli amici a Bologna partendo dalla provincia di Vercelli. Questo mi ha permesso di vedere come si comporta la macchina in molteplici scenari.

Come si guida: bene anche in autostrada

Ovviamente l’esperienza di guida in città è ottima. Il cruise controll non è adattivo e non c’è un sistema di start and stop ma inserendo il livello 3 di frenata rigenerativa si fa quasi tutto con un pedale solo.

La macchina mi ha stupito in autostrada rivelando solidità e affidabilità, inoltre anche ai 100 km/h laddove vi fosse bisogno di fare un sorpasso la potenza non mancava. La sensazione è quella che la limitazione di velocità sia dovuta dal software e non da un limite del motore.

Per quanto riguarda le frenate rigenerative ci sono 3 livelli inserendo la marcia D (drive) e una extra, ancora più dura, accessibile con la marcia B. Quest’ultima onestamente faccio ancora fatica ad utilizzarla e mi limito al livello 3.

Potrà sembrare banale ma in autostrada ho capito che è meglio inserire il livello 1, perché, nel momento in cui si disinserisce il cruise controll, se fosse stato precedentemente impostato il livello 3, la macchina avrebbe iniziato a frenare e la cosa avrebbe potuto generare problemi. Al contrario, con la frenata rigenerativa su livello 1, la macchina veleggia e si può gestire la situazione normalmente con il freno.

Non sopravvalutate troppo la frenata rigenerativa!

Altra cosa per chi come me è all’inizio della propria esperienza con l’elettrico: non sopravvalutate troppo la frenata rigenerativa quando siete in situazioni di forte discesa. Nella mia prima esperienza in collina, preso un po’ dall’euforia, stavo andando lungo su una curva a gomito…dobbiamo sempre tenere presente che il veicolo è più pesante di quanto sembri e comunque il freno in determinati contesti continua ad essere indispensabile, mentre in città quasi non lo si usa.

Ad ogni modo, anche quando si usa il freno, la prima parte della frenata usa la frenata rigenerativa (cosa che si può vedere tra i vari strumenti nel cruscotto), arrivando a picchi anche molto interessanti e le pinze entrano in gioco solo successivamente.

La ricarica

Anzitutto diciamo subito che a bordo del veicolo e tramite app non è possibile vedere né la potenza a cui si sta caricando né avere una percentuale dello stato di ricarica. Questo infatti è visibile nella strumentazione del cruscotto con quello che era un classico indicatore del serbatoio con indicate le varie frazioni. C’è l’indicazione dell’autonomia residua stimata. La cosa più vicina a una percentuale è la barra divisa in 10 tacche visibile dall’app We Connect.

Volkswagen e-up! Foto: Marco Pino

Per quando riguarda la ricarica in DC, finora ho usato colonnine Enel EVA+ con tessera Duferco: tutto liscio.

Gli accorgimenti sono sempre gli stessi. A batteria fredda la macchina ci metterà di più, ma il consiglio principale che mi sento di dare è quello di non caricare oltre il 70%.

Nel mio viaggio a Bologna ho fatto diverse ricariche, sapevo di dover cercare di non caricare oltre l’80% ma avevo comunque i miei timori e quindi ho caricato comunque fino all’80- 85%. La cosa si è rivelata fondamentalmente una inutile perdita di tempo. Premesso che le condizioni climatiche erano perfette (sole e circa 13 gradi) il mio consumo in autostrada si aggirava sul 40 % della batteria viaggiando serenamente ai 100 Km/h come media facendo anche qualche sorpasso ai 120 e percorrendo circa 100 km tra una ricarica e l’altra.

Se avessi avuto meno ansia avrei potuto giocarmela tra il 70 e il 30% invece che tra l’80 e il 40 risparmiando almeno 20 minuti per ogni pausa, quindi almeno 40 minuti sul totale della sola andata (circa 340 km). Questo perché sopra il 70% la velocità di ricarica diminuisce molto.

La ricarica domestica

Il caricatore fornito con la macchina (oltre a un cavo type 2 da usare nelle colonnine in AC) funziona molto bene. Vivendo in campagna avevo già una presa shuko industriale in cortile (uno dice industriale e pensa chissà che, ma è una presa un po’ più resistente di quelle convenzionali e costa pochi euro) e sto utilizzando quella.

Tendenzialmente carico la macchina di giorno con i pannelli fotovoltaici, solo una volta ho dovuto caricarla di notte; siccome non ho ancora effettuato l’aumento di potenza del contatore mi è bastato utilizzare uno dei profili di ricarica (di cui parlerò a breve), in cui avevo impostato la carica a 5 ampere e non ho avuto problemi.

Le Applicazioni

Sempre parlando di ricarica, passiamo alla gestione delle ricariche in AC tramite applicazione, vero tasto dolente della questione.

Ci sono 2 applicazioni per il cellulare (maps+more e We connect), oltre che una web app. Il problema è che la gestione delle ricariche è macchinosa e poco chiara. Personalmente ho impiegato alcuni giorni prima di capire che in AC mi caricava sempre a 5 ampere (quindi circa 1 Kw). Non c’è un modo diretto e semplice per impostare la potenza di ricarica e la percentuale di batteria che si vuole raggiungere. 

Volkswagen e-up! Foto: Marco Pino

Altro problema è il fatto che altre applicazioni del cellulare possono entrare in conflitto con il bluetooth. Nel mio viaggio a Bologna, dovendo usare il navigatore del cellulare (il posizionamento sulla dock station è perfetto) ho disattivato il bluetooth così da poter sentire le istruzioni del navigatore e dato che la macchina è silenziosa non avevo problemi a godermi la radio. Ovviamente ho dovuto sacrificare la risposta alle chiamate. Credo possano esserci altre soluzioni, tuttavia per ora io mi sono arrangiato così.

Come raggiungere la percentuale di carica desiderata in AC 

Per ottenere questi risultati si deve andare su Ore di partenza poi selezionare uno dei luoghi di partenza dove finalmente troveremo le opzioni Livello massimo di ricarica e Corrente ric. Max in questo luogo di ricarica. Se la storia finisse qui andrebbe anche bene. Ma ora si deve andare su Ora di partenza dove si possono creare vari profili con orari da programmare e a cui abbinare un luogo di ricarica. Infine, quando si carica, si deve mettere in on il profilo desiderato. E tutto questo non te lo spiega nessuno, tant’è che le mie sono teorie in fase di verifica.

Sono riuscito a far caricare la macchina al 70% (limite da me selezionato) e trovarla in seguito giustamente con la carica disattivata. Tuttavia mi è anche successo di ritrovarmi la macchina carica al 100% quando pensavo d’averla impostata al 70. Insomma, applicazioni non ottimali.

Interni

Per chi avesse animali sappiate che i sedili sono dei magneti per peli di cani, non ho trovato dei coprisedili appositi a buon mercato quindi per ora mi sto arrangiando con rimedi caserecci. In compenso la luce led blu degli interni è veramente una gran bella cosa.

Pacchetti optional

Per quanto riguarda le dotazioni, l’auto è già ben equipaggiata, unico pacchetto che ritengo veramente importante è il Winter Pack perché fornisce, oltre che i sedili e parabrezza riscaldati, gli specchietti regolati elettricamente. 

Conclusioni

In definitiva posso dire che la macchina è estremamente valida. Ha dei limiti, ovviamente, ma una volta compresi (unico vero limite tecnico a mio avviso è la velocità di ricarica in DC), la e-up è in grado di regalare  molto. La consiglio vivamente a chiunque abbia esigenze di percorrenze non eccessive.

Tenete presente che se si ha la possibilità di ricaricare a casa, anche nella peggiore delle situazioni, rimanendo all’interno della forbice tra il 20 e l’80% percorrenze ben sopra i 120 km sono possibili (parlo di scenari in cui la si vuole veramente mettere in difficoltà). Usandola con un po’ di testa 200 km in ciclo misto sono raggiungibili.In ambiente esclusivamente urbano anche molto di più. 

In sostanza la e-up! mi sembra una vettura veramente buona per la sua classe e con un prezzo ormai non più per pochi.

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2 commenti

  1. Non riesco a capire il perchè usarla dal 40 all’80% di batteria … l’autonomia è già poca e ridurla a una piccola forbice percentuale mi pare che sia come pagare una torta intera e mangiarne solo una fetta. L’auto ha 260 im di autonomia non 120 … ok la salvaguardia della batteria ma è garantita 8 anni o 160.000 km perchè non sfruttarla appieno quindi ?

    • C’è il discorso del decadimento della batteria nel lungo termine. Diciamo che il motivo principale è questo, oltre al fatto che dopo l’80% il “pieno” è molto più lento

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